Negli ultimi anni, sempre più esperti e governi stanno mettendo in guardia contro possibili blackout energetici globali, presentandoli come eventi “imprevedibili” causati da problemi alla rete elettrica, attacchi informatici o crisi geopolitiche. Tuttavia, e se questi blackout non fossero casuali, ma pianificati? E se fossero parte di un progetto per testare la resistenza della popolazione e prepararla a un futuro di restrizioni energetiche e controllo totale?
Eventi come la crisi energetica in Europa, il razionamento della corrente in alcune città e i blackout sperimentati negli ultimi anni potrebbero non essere semplici incidenti, ma un’anteprima di ciò che sta per accadere su scala globale.
È possibile che ci stiano preparando a un mondo in cui l’energia sarà una risorsa limitata, distribuita solo a chi segue le regole del sistema?
BLACKOUT CONTROLLATI: UNA STRATEGIA PER IL FUTURO?
I blackout non sono un fenomeno nuovo, ma negli ultimi anni stanno diventando sempre più frequenti, imprevedibili e diffusi in regioni strategiche del pianeta.
🔍 Eventi inspiegabili e coincidenze sospette
Dall’Europa agli Stati Uniti, diverse nazioni hanno subito blackout improvvisi senza spiegazioni chiare, spesso attribuiti a guasti imprevisti, cyber-attacchi o problemi climatici.
💡 Caso studio: Nel 2021, il Texas ha subito un blackout massiccio che ha lasciato milioni di persone senza elettricità per giorni. Le autorità hanno dichiarato che la causa fosse “il freddo estremo”, ma molti esperti hanno sollevato dubbi: com’è possibile che uno stato con una delle infrastrutture energetiche più avanzate al mondo sia crollato così facilmente?
🔍 Esercitazioni e simulazioni pre-blackout
Negli ultimi anni, diverse organizzazioni internazionali hanno effettuato esercitazioni per simulare blackout globali, come se sapessero già che qualcosa sta per accadere.
💡 Caso studio: Nel 2021, il World Economic Forum ha tenuto un evento chiamato “Cyber Polygon”, in cui si è discusso di scenari globali in cui attacchi informatici avrebbero potuto paralizzare le reti elettriche e digitali. Pochi mesi dopo, diverse nazioni hanno subito blackout e interruzioni delle telecomunicazioni. Coincidenza?
🔍 Le città test: spegnimenti programmati
Alcune città hanno già sperimentato blackout programmati, con la scusa del risparmio energetico o della lotta al cambiamento climatico.
💡 Caso studio: In Germania, nel 2022, alcune città hanno ridotto l’illuminazione pubblica e imposto limiti all’uso dell’elettricità, suggerendo che in futuro potrebbero esserci “interruzioni controllate”. Possibile che ci stiano abituando gradualmente a vivere senza elettricità come test per futuri blackout?
PERCHÉ VOGLIONO CREARE BLACKOUT SU SCALA GLOBALE?
Se i blackout fossero semplici incidenti, perché i governi e le élite globali continuano a parlarne e a prepararci all’idea di vivere senza energia? Forse perché spegnere intere città è un’arma perfetta per controllare la popolazione e ridefinire il futuro dell’energia.
✅ Crisi indotte per giustificare il razionamento – Creando artificialmente blackout, possono imporre politiche di razionamento e controllo dell’energia, decidendo chi può accedere alla corrente e chi no.
✅ Transizione forzata verso le energie rinnovabili – Un blackout controllato può essere usato per spingere l’opinione pubblica ad accettare restrizioni sui combustibili fossili e una transizione accelerata alle energie verdi.
✅ Distruzione dell’economia locale – Le aziende e i piccoli imprenditori sono i primi a soffrire durante un blackout, permettendo alle multinazionali di consolidare il controllo su interi settori economici.
✅ Implementazione di una rete energetica centralizzata – Attraverso blackout strategici, possono spingere la popolazione verso un sistema in cui l’energia è distribuita solo digitalmente e regolata da un’intelligenza artificiale governativa.
💡 Esempio inquietante: Alcuni governi stanno già lavorando a sistemi energetici controllati tramite blockchain, in cui l’accesso all’elettricità sarà possibile solo con un’identità digitale e punteggi sociali favorevoli. E se il blackout fosse solo il primo passo per un mondo in cui l’energia sarà concessa solo a chi si comporta “correttamente”?
BLACKOUT, MONETA DIGITALE E CREDITO SOCIALE: IL PIANO È CHIARO?
I blackout potrebbero essere utilizzati come scusa per implementare nuove misure di controllo, tra cui la moneta digitale e il social credit system.
🔹 Eliminazione del contante – Se il blackout colpisce banche e bancomat, le persone saranno costrette ad accettare sistemi di pagamento digitali controllati dalle banche centrali.
🔹 ID digitale per accedere ai servizi – In caso di emergenza, potrebbero richiedere una registrazione digitale per poter usufruire di razionamenti energetici.
🔹 Leggi speciali e sorveglianza potenziata – Ogni blackout giustifica un aumento del controllo governativo, con polizie speciali, droni di sorveglianza e restrizioni ai movimenti.
💡 Caso studio: Dopo i blackout in Venezuela nel 2019, il governo ha introdotto misure speciali per “proteggere la sicurezza pubblica”, tra cui pattugliamenti militari, coprifuoco e controlli digitali sui cittadini. Possibile che qualcosa di simile accada presto su scala globale?
VERSO UN FUTURO DI ENERGIA CONTROLLATA?
Se il controllo dell’energia viene centralizzato e i blackout diventano una nuova normalità, ci troveremo di fronte a un mondo in cui solo chi segue le regole del sistema potrà accedere alla corrente elettrica.
📌 Se i blackout sono casuali, perché sempre più governi stanno simulando scenari di crisi energetica?
📌 Se la rete elettrica è così fragile, perché invece di rafforzarla stanno parlando di “razionamenti necessari”?
📌 E se il vero obiettivo non fosse risolvere il problema, ma usarlo come scusa per creare un nuovo sistema di controllo energetico?
📌 La domanda è: quanti blackout dovremo subire prima di renderci conto che il vero piano è spegnere la nostra libertà?